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  • Immagine del redattoreRiccardo Urso

Il ritorno della Resilienza.

Aggiornamento: 10 mag 2021


Definizione di resilienza sulla pagina di Treccani

Dopo la presentazione in Parlamento, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) dovrà essere trasmesso a Bruxelles entro il 30 aprile.

Dopo un periodo di grande sovraesposizione e utilizzo, adesso il termine resilienza torna quindi di attualità; ma quale sarà stato esattamente il significato di resilienza attribuito a questo piano dai due ultimi Governi?


Qualche mese fa il sindaco del Comune di Bugliano vietava con un’ordinanza l’utilizzo della parola "resilienza", sia in forma scritta che orale, in tutto il territorio comunale, pena una multa di 25 euro per i trasgressori.

Il Comune di Bugliano esiste, ma non esiste: quello "vero" è una frazione di una località in provincia di Lucca, ma quello socialmente famoso da cui è tratta la notizia, è (era?) un account satirico su Facebook e Twitter.


Quello che è veramente vero, però, è che da un po' il termine resilienza/resiliente è passato definitivamente dallo status "alla moda" a quello "ha rotto un po' i coglioni", così come tante altre parole, espressioni, cliché linguistici (il recente "segnale di liberi tutti"), neologismi (il mortifero "distanziamento sociale") e inglesismi vari, utilizzati in modo disastroso nel giornalismo e nella comunicazione social più mainstream.

Dopo un primo periodo esplorativo in cui si tirava fuori la parola un po’ per fare i fighi, la resilienza divenne estremamente popolare, tanto che iniziarono a moltiplicarsi in Italia corsi di formazione, webinar, attività e progetti aziendali, tesi di laurea, gadget, magliette e anche tatuaggi a tema resilienza raccolti da Gianluca Vacchi in un indimenticabile video su YouTube.


Tatuaggio resilienza sulla mano di Gianluca Vacchi
La mano resiliente di Gianluca Vacchi

"Enjoy and Be Resilient!" era l’augurio rivolto dal noto influencer imprenditore al suo popolo di follower.

Volendo approfondire un po’ la conoscenza del termine, ci si può rendere conto di quanti significati (a volte anche contrastanti) abbia resilienza, a seconda ad esempio del settore di riferimento.


Quando frequentavo le lezioni di "Scienza e Tecnologia dei Materiali da Costruzione" al Politecnico, la resilienza era (più o meno) la proprietà da parte di un materiale di resistere agli urti fino alla sua rottura. Rimanendo nello stesso campo, su un Manuale del Geometra leggo invece che la resilienza è definita come la "capacità di riprendere la forma originaria dopo aver subito un’impronta". Cambia tutto.

Oltre ai settori tecnologici, i vocabolari italiani ne considerano solo altri due o tre in cui inserire i diversi significati di resilienza. In Psicologia ad esempio indica la capacità (o la competenza acquisita) degli esseri umani di "risalire" (riprendendo forse l’origine latina resilire, saltare, ritornare di colpo, rimbalzare) da una crisi, di trasformare un’esperienza negativa in un’opportunità di crescita o addirittura di prevenire eventuali situazioni critiche future.

Anche in Economia la resilienza è legata al concetto di prevenzione, ma più vicina all’idea di resistenza. Il modello economico della decrescita felice, ad esempio, prende spunto proprio dai sistemi naturali resilienti, capaci di non soccombere alle crisi, ma anzi di resistere e rinnovarsi. Un po’ come alcuni imprenditori che sono riusciti a rimanere a galla in questa melma di Covid, resistendo a chiusure e paletti vari, modificando o implementando i propri modelli di business.

E infine l’Ecologia. L’Enciclopedia Treccani, definisce la resilienza in ecologia, "la velocità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che l’ha allontanata da quello stato".

Ecco, speriamo che il "Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza" che ha fatto tornare di moda questo termine di cui non sentivo per niente la mancanza, non si rifaccia a quest’ultima definizione; perché tornare al punto di partenza in cui si trovava il nostro Paese nell’era pre-Covid, non mi sembra proprio una bella prospettiva.

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