Nel primo episodio di Ritorno al Futuro, poco dopo la distruzione del mega amplificatore, la macchina da presa segue Marty mentre esce dalla casa di Doc con lo skateboard sulle note iniziali del mitico tema musicale di Huey Lewis and the News. Appena il protagonista gira l’angolo attaccato al solito pick-up di passaggio, si intravede sulla sinistra un’insegna di Burger King, molto diversa da quella attuale.
A 35 anni di distanza da quel film, la nota catena di fast food ha deciso di riprogettare la propria immagine visiva ritornando al logo del passato ideato alla fine degli anni '60.
Lo stemma introdotto nel 1999 e rimasto invariato fino a ieri, visto adesso vicino alla nuova vecchia versione sembra in effetti invecchiato, e anche male.
Per il nuovo logo progettato dall’agenzia Jones Knowles Ritchie si è deciso di lavorare sui dettagli rispetto alla versione degli anni ’70: palette di colori più vivida e "appetitosa”, proporzioni più realistiche del muffin e linee ancora più morbide e arrotondate.
Oltre al nuovo logo, la progettazione ha interessato anche tutta la comunicazione visiva per i punti vendita e ovviamente tutti gli asset grafici necessari per l’offerta digitale via social network e app.
Ma il capolavoro è stato realizzato da Stephen Kelleher, designer irlandese con studio a Brooklyn, con un monogramma da ammirare per la sua semplice perfezione.
Personalmente ho apprezzato tantissimo anche le scelte tipografiche, a partire dal nuovo font dal sapore vagamente psichedelico alla Austin Powers, denominato "Flame": un misto tra i caratteri ChunkFive Roman, Spicy Rice e uno dei miei preferiti in assoluto, il mitico Cooper Black.
Complimenti quindi a Burger King per questa operazione consapevolmente nostalgica, ma coerente con una brand identity rinnovata e affinata in quest’ultimo periodo nella direzione di un’offerta sempre più lontana dall’immaginario del cibo spazzatura e di una promessa di maggiore freschezza e sostenibilità.
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